sábado, 6 de abril de 2013

Love hurts

De nuevo sumida en el dolor, ese tan doloroso y dañino que ni tan siquiera te permite respirar. El amor duele, horrores.

En mi corta vida ya he podido comprobar en varias ocasiones que es posible notarse el corazón bajo el pecho. No hablo de su bombeo, hablo de la sensación de opresión como si tuviese 10 kilos sobre mi pecho. Tan pesado que el mero hecho de respirar supone un gran esfuerzo.

En mi mente resuena una frase que critiqué apenas escucharla: "el sexo desestresa y el amor estresa". Al principio solo pude pensar lo triste que era pensar así, ahora es mi bandera. Amar a alguien es extremadamente doloroso,  y más aún si no se está seguro del sentimiento del amado.

La ambigüedad, la incertidumbre... son cánceres, tumores que hay que estirpar apenas se detectan. No todos están dispuestos a someterse a semejante operación, todos sabemos lo doloroso del posoperatorio.  ¿Y si abrir la boca supone el fin? 

A veces creo que necesito que todo termine... 

sábado, 9 de febrero de 2013

Quella maledetta bastarda

Ci sono dei giorni che sarebbe meglio non svegliarsi. La testa è quella maledetta bastarda che sembra abbia personalità propria. Anche se cerchi di no riflettere, di non pensare, di non cadere giù, quella bastarda ci riesce. Ti fa crollare.

Noi, poveri burattini, che ci muoviamo attraverso i nostri pensieri, i nostri sentimenti, ci sembra proprio di non averne elezione possibile. Solo seguire l'istinto, il pensiero. Così facciamo, così sbagliamo, così crolliamo. 

Da quando siamo piccoli ascoltiamo quella frase che ci rinchiude di grandi: "è troppo buono per essere vero!" Quella stupidità mi viene in testa ogni giorno, e non sempre mi sento con la forza che ne ho bisogno per cacciarla via di me. Delle volte è come un brutto sogno che mi segue dovunque vada. Altre, invece, sono più forte di lei. Combatto e vinco. La vinco. E quelle volte, sono orgogliosa di me. Ce l'ha fatta. Ci sono riuscita.

Giorni come oggi mi sento persa. Fuori posto. Chi sono?, che faccio?, dove vado?, è vero?, sentiamo lo stesso?. Quel mostro chiamato insicurezza mi ha preso. Come quando cammini e inciampi, e cadi a terra coinvolta tra vergogna e la stupidità. Sono queste domande a far crollare a chiunque. Ne abbiamo elezione? Le possiamo evitare? Chi abbia le risposte mi dica.

La paura di perdere il tesoro appena trovato mi paralizza il corpo. No mi lascia muovermi. Ho le gambe ferme, il cuore in attesa. Si spezzerà? Me lo spezzerà? Non posso altro che pensare, mi faccio pure girare la testa. Sono messa nel centro di un uragano di stronzate!!! di scemenze che non fanno bene a nessuno. Ne a me ne a lui.

E perché continuo così? Perché non riesco a fermare quella stupida immaginazione. Quella che fa vedere cose che non esistono. È come vivere dentro di un thriller. Non proprio di paura, ma di attesa, di avere cura di te stesso. Quel bisogno di proteggersi è quello che no ci permette godere, godere come tutti quanti meritiamo. Esserne felice, vivere la vita, gridare al mondo ci sono e mi piace esserci.

A me, quello che mi rende consapevole di star sbagliano è scrivere. Mentre le parole scivolano dal mio cervello, scendendo attraverso il nervi, fino le mie dita, me ne rendo conto di dover cambiare. I miei pensieri sono miei, sono io a controllarli, a bloccarli. Sono IO chi comanda. Non sono loro, NON sono un burattino. Non ci sono stata MAI un burattino. 

IO ci sono qui, e mi piace tantissimo esserci. Io mi godo la mia vita, fino all'ultimo secondo non mollerò mai.  MAI.

  
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