sábado, 9 de febrero de 2013

Quella maledetta bastarda

Ci sono dei giorni che sarebbe meglio non svegliarsi. La testa è quella maledetta bastarda che sembra abbia personalità propria. Anche se cerchi di no riflettere, di non pensare, di non cadere giù, quella bastarda ci riesce. Ti fa crollare.

Noi, poveri burattini, che ci muoviamo attraverso i nostri pensieri, i nostri sentimenti, ci sembra proprio di non averne elezione possibile. Solo seguire l'istinto, il pensiero. Così facciamo, così sbagliamo, così crolliamo. 

Da quando siamo piccoli ascoltiamo quella frase che ci rinchiude di grandi: "è troppo buono per essere vero!" Quella stupidità mi viene in testa ogni giorno, e non sempre mi sento con la forza che ne ho bisogno per cacciarla via di me. Delle volte è come un brutto sogno che mi segue dovunque vada. Altre, invece, sono più forte di lei. Combatto e vinco. La vinco. E quelle volte, sono orgogliosa di me. Ce l'ha fatta. Ci sono riuscita.

Giorni come oggi mi sento persa. Fuori posto. Chi sono?, che faccio?, dove vado?, è vero?, sentiamo lo stesso?. Quel mostro chiamato insicurezza mi ha preso. Come quando cammini e inciampi, e cadi a terra coinvolta tra vergogna e la stupidità. Sono queste domande a far crollare a chiunque. Ne abbiamo elezione? Le possiamo evitare? Chi abbia le risposte mi dica.

La paura di perdere il tesoro appena trovato mi paralizza il corpo. No mi lascia muovermi. Ho le gambe ferme, il cuore in attesa. Si spezzerà? Me lo spezzerà? Non posso altro che pensare, mi faccio pure girare la testa. Sono messa nel centro di un uragano di stronzate!!! di scemenze che non fanno bene a nessuno. Ne a me ne a lui.

E perché continuo così? Perché non riesco a fermare quella stupida immaginazione. Quella che fa vedere cose che non esistono. È come vivere dentro di un thriller. Non proprio di paura, ma di attesa, di avere cura di te stesso. Quel bisogno di proteggersi è quello che no ci permette godere, godere come tutti quanti meritiamo. Esserne felice, vivere la vita, gridare al mondo ci sono e mi piace esserci.

A me, quello che mi rende consapevole di star sbagliano è scrivere. Mentre le parole scivolano dal mio cervello, scendendo attraverso il nervi, fino le mie dita, me ne rendo conto di dover cambiare. I miei pensieri sono miei, sono io a controllarli, a bloccarli. Sono IO chi comanda. Non sono loro, NON sono un burattino. Non ci sono stata MAI un burattino. 

IO ci sono qui, e mi piace tantissimo esserci. Io mi godo la mia vita, fino all'ultimo secondo non mollerò mai.  MAI.

  

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